Francia, presto obbligo vaccinale per tutti gli atleti per poter gareggiare: cosa significa per il ciclismo?

Obbligo di vaccino per tutti coloro che vogliono gareggiare in Francia. È quanto annuncia l’agenzia AFP, citando fonti governative. Il provvedimento riguarderebbe tutti coloro che non sono vaccinati contro il covid-19 (anche se attualmente non sono chiare le dosi necessarie né da quanto tempo dovrà essere stata effettuata l’ultima). Come sempre in questo tipo di provvedimenti, esisteranno sicuramente anche delle possibili esenzioni mediche, ma chiaramente rappresenta una stretta importante da parte delle autorità transalpine, che chiaramente vorranno evitare anche quanto successo in questi giorni con il caso Novak Djokovic in Australia. Il tennista serbo peraltro a questo punto rischierebbe anche di saltare il Roland Garros, dopo non aver potuto partecipare all’Open di inizio stagione.

A confermare la decisione è la Ministra dello Sport Roxana Maracineanu, che ha spiegato come la norma inserita nella nuova legge vedrà “l’obbligo di pass vaccinale per poter entrare nei luoghi in cui è richiesto attualmente il pass sanitario (tra questi ci sono gli stadi, ndr) per tutti gli spettatori, praticanti, sportivi professionisti francesi e stranieri”. Se il ciclismo su pista e altre discipline sembrano inevitabilmente coinvolte, resta a questo punto da comprendere come la norma si applicherà al ciclismo su strada, che nella grandissima maggioranza dei casi si svolge all’aria aperta e in una zona molto ampia.

Ovviamente potrebbe essere un duro colpo per alcuni, con chiaramente il Tour de France come la corsa più famosa. Corridori come Greg Van Avermaet, che ha spiegato di voler aspettare la fine della primavera per fare la sua terza dose dopo che si è sentito indebolito nell’aver calendarizzato male le precedenti, potrebbero dover rivedere i loro piani, oppure rinunciare agli eventi in territorio francese?

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